Spiegazione dei colori dell’aurora boreale

Se guardavi i feed dei social media la scorsa settimana, probabilmente erano pieni di immagini abbaglianti dell’aurora boreale – l’aurora boreale – in una gamma di colori oltre le solite luci verdi solitamente associate al fenomeno.

Le aurore si verificano quando il campo magnetico terrestre viene interrotto da intensi venti solari che viaggiano a 3 milioni di miglia all’ora e trasportano particelle di plasma che interagiscono con i gas – vale a dire ossigeno e azoto – nell’atmosfera del pianeta.

Ma ciò che fornisce la magia di queste luci è ciò che accade a livello molecolare in questi gas.

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Perché ci sono diversi colori dell’aurora boreale?

I colori che vediamo emanare dall’aurora boreale sono il risultato diretto dell’attività che si verifica a livello atomico nelle molecole dell’aria. Quando le particelle di plasma provenienti dai brillamenti solari si scontrano con le molecole nell’atmosfera, gli elettroni saltano a causa del loro livello di energia eccitata. Quando gli elettroni ritornano al loro stato normale, l’energia in eccesso viene rilasciata dall’atomo sotto forma di fotone di luce. Gli atomi di ossigeno emettono un colore verde spettrale, il tipo più comune di aurora boreale.

Tuttavia, recenti proiezioni in aree dell’estremo sud come la Florida e il Texas hanno caratterizzato il rosso, il blu e il viola. Questi colori sono causati da una miscela di azoto, idrogeno ed elio presente a diversi livelli nell’atmosfera dove l’ossigeno è più rarefatto.

Vedremo di nuovo l’aurora boreale?

SÌ. Secondo le previsioni degli scienziati della NASA, il prossimo picco di questo tipo di attività solare che emette grandi esplosioni di energia e materia – chiamato massimo solare – si verificherà nel luglio 2025. Si prevede che l’aurora boreale diventerà più forte e più frequente man mano che il sole brilla. Approccio estremo.

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per adesso, Gli scienziati della NASA hanno più dati su cui lavorare per lo studio L’effetto dei brillamenti solari sull’atmosfera superiore della Terra, sui satelliti e sulle infrastrutture nello spazio.

Contribuiscono con Doyle Rice e George Petras, USA TODAY

Fonti: NASA, Orologio Aurora Regno Unito/Università di LancasterReuters

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